martedì 28 febbraio 2012

Parte la campagna per il censimento del territorio
Di Simone Rossi 


Nonostante il modello economico e sociale liberista reclami di esser divenuto Pensiero Unico dopo il crollo del blocco sovietico ed a fronte dell’apparente dissolvimento del movimento “no global” nato a Seattle nel 1999, l’aspirazione di molti cittadini e cittadine ad un nuovo modello di sviluppo non è venuta meno ed è incanalata in decine di movimenti, campagna e lotte che, occasionalmente sfociano in episodi eclatanti, cui i media non possono non prestare attenzione.
È il caso, ad esempio, del Contratto Mondiale sull’Acqua e, per quanto concerne l’Italia, del Forum Italiano dei movimenti per l’Acqua che hanno promosso la lotta di resistenza alla privatizzazione di uno dei Beni Comuni per eccellenza, l’acqua. Non di rado nell’indifferenza dei media, questi movimenti hanno inserito il famoso granello di sabbia nel meccanismo del sistema, con risultati notevoli come la pubblicizzazione del servizio idrico in Bolivia, il ritorno in mano pubblica delle società di gestione delle acque a Parigi es in altre città francesi e l'esito della consultazione referendaria nel giugno 2011 in Italia.
Sulla scia di quest'ultimo incoraggiante risultato, lo scorso autunno è stato creato il Forum "Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori", che riunisce oltre cinquecento organizzazioni, tanto di rango nazionale quanto di portata locale, oltre a tremila singoli cittadini. Come per l'acqua, il forum nasce dalla volontà di difendere un altro Bene Comune fondamentale e limitato: il territorio. Difatti, secondo quanto illustrato in svariati studi e ribadito dal suddetto Forum, negli ultimi cinquanta anni in Italia si è assistito ad una espansione vertiginosa delle aree urbanizzate (6 milioni di ettari in trent'anni), in base a dinamiche di rapina e depredazione del territorio che troppo spesso non rispondono alle reali esigenze della società. Ecco, quindi, l'esigenza di costruire percorsi di opposizione al consumo di suolo vergine, molto spesso coltivabile, che metta i decisori politici di fronte alle proprie responsabilità e diffonda tra la cittadinanza la sensibilità della tutela del paesaggio, un Bene Comune inalienabile e finito.

La prima iniziativa di carattere nazionale promossa dal Forum riguarda la questione degli immobili sfitti, disabitati o improduttivi. Si stima che in Italia ci siano circa 10 milioni di edifici inutilizzati, mentre, per contro, l'attività edificatoria procede a pieno ritmo, a scapito di terre vergini produttive, sottratte all'agricoltura. Assistiamo quindi alla contraddizione di Milano, in cui si sta realizzando il nuovo centro direzionale Garibaldi-Repubblica-Varesine nonostante ci siano migliaia di metri cubi di uffici e residenze vuoti in zona centrale e semi-centrale; o Torino, dove da un decennio il palazzo della RAI nei pressi di Porta Susa è inutilizzato, in attesa di una bonifica dall'amianto, mentre nel contempo Intesa-San Paolo erige il proprio grattacielo a poca distanza. Questa settimana, a partire da lunedì 27 febbraio, il Forum ha lanciato una campagna nazionale per il censimento degli immobili inutilizzati. Con l'aiuto di architetti, urbanisti, amministratori locali ed altri professionisti è stato redatto un formulario che sarà inviato ai Comuni italiani dal comitato nazionale, con un ulteriore sollecito da parte dei cittadini sul territorio, affinché tali enti forniscano dati sul quantitativo di immobili inutilizzati nei propri territori. Questi dati, oltre ad una mappatura del territorio nazionale, consentiranno di assumere un nuovo approccio alla pianificazione del territorio, che valorizzi innanzitutto l'esistente prima di dar spazio a nuovo consumo di territorio.

Maggiori informazioni sul Forum "Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori" e sulle campagne in corso o di prossimo avvio vi rimandiamo alla pagina principale del rispettivo sito.

Se ti è piaciuto questo post, clicca sul simbolo della moschina che trovi qui sotto per farlo conoscere alla rete grazie al portale Tze-tze, notizie dalla rete